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Defender 90
1647.Tutto iniziò con Masaniello

Il 7 luglio 1647 scoppiò a Napoli la famosa sommossa di Masaniello contro gli spagnoli. Quando questi ultimi ripresero il controllo di Napoli, decisero di trasferire in periferia, in un luogo più tranquillo e politicamente meno pericoloso, la fabbrica di polveri di cannone, che allora si trovava presso le mura di cinta della città a Porta Nolana. Nel 1652 la Polveriera fu impiantata a Torre Annunziata e fu alimentata con le acque del canale “Conte di Sarno”, l’opera fortemente voluta dal Conte Muzio Tuttavilla che tanta importanza avrebbe avuto sia per la nascita dell’attività pastaia, che portò Torre Annunzita a primeggiare nel mondo, sia per la scoperta dei primi resti di Pompei, rinvenuti proprio nei lavori di escavo del canale.

Nel 1758, Carlo III di Borbone decretò l’istituzione della Fabbrica d’Armi a Torre Annunziata in un sito adiacente alla Real Polveriera e in quello stesso anno fu innalzato un capannone provvisorio dove furono montate le prime macchine in legno. L’opera definitiva fu affidata all’architetto Francesco Sabatini, allievo del Vanvitelli e fu successivamente terminata dall’architetto Ferdinando Fuga. Lo stesso Vanvitelli seguì con attenzione i lavori della Real Fabbrica d’Armi e se ne ha conferma in una serie di lettere che lo stesso architetto inviò al fratello.

La fabbrica iniziò l’attività nel 1761, diretta dal Ten. Col. Luca Ricci, e divenne in breve tempo la più importante del Regno. Di li a pochi anni venne fondata a Torre anche una “Fonderia o Ferriera” ubicata quasi nei pressi del mare sull’ultimo salto del canale Conte di Sarno. Dalla Real Fabbrica d’Armi di Torre dipendevano gli stabilimenti di Lancusi, dove si producevano gli acciarini e Sparanise, dove si fabbricavano lame per sciabole e baionette. Altri importanti opifici militari che collaboravano con la Real Fabbrica d’Armi, erano quelli della Mongiana in Calabria, di Poggioreale, anch’esso dipendente da Torre,  e la Real Montatura di Napoli.

Nel 1809 la produzione dell’opificio torrese fu di circa 10000 fucili e 4000 baionette.

Nel 1834 si produssero 11000 armi da fuoco e più di 3000 da taglio. La qualità della produzione locale fu più volte testimoniata dalla stampa e dai documenti dell’epoca e le originali modifiche apportate ad alcune armi di origine francese e belga conferirono ad esse uno stile “napoletano” le cui soluzioni tecniche furono molto apprezzate in tutta Europa.

La testimonianza storica di quell’attività è stata  per circa due secoli, a partire dall'anno di fondazione, 1823, custodita nella Sala d’Armi  sita nell’antico edificio della Real Fabbrica d’Armi. Successivamente, nell'anno 2009, con la cessione al Demanio Militare dell'antico edifizio, i reperti sono stati allocati in nuovi locali, meno affascinanti dal punto di vista storico, ma certamente più ampi e funzionali e di migliore fruizione per il pubblico dei visitatori.  Sono circa 70 le armi da fuoco lunghe conservate (tra cui pregiati fucili Vetterli, Martin Rumeno, Doersh- Bauwgarten e Mauser 71), oltre a pistole, sciabole, daghe, baionette e pannelli di importante valore didattico perché raffiguranti i diversi stadi di lavorazione delle armi e relativi strumenti di lavoro e attrezzi verificatori.

La Real Fabbrica d’Armi di Torre Annunziata,  che in seguito assunse il nome di “Spolettificio”, subì, negli anni successivi, varie trasformazioni produttive. Dal 1947 ad oggi si sono prodotte a Torre Annunziata, oltre alle Spolette e artifizi vari, bombe a mano tipo SRCM mod.35. Negli ultimi anni, un processo di riconversione messo in atto dall'Agenzia Industrie Difesa, vede lo Spolettificio sede di una moderna ed efficiente 'Officina Meccanica al servizio degli  autoveicoli dell'Esercito per attività di rewamping (nella foto, un Defender 90) , riparazioni e revisioni.

L’attuale denominazione dell’opificio è “Stabilimento Militare Spolette”.

Nel 1851 uno scoppio nel Real Polverificio indusse Ferdinando II di Borbone a trasferire in luogo più sicuro, a Scafati, gran parte delle attività della Polveriera. Nel 1856 dopo una nuova esplosione, il Real Polverificio di Torre Annunziata fu chiuso e la Fabbrica d’Armi potè così ampliarsi nelle aree lasciate libere.

Nel 1862, dopo la chiusura della Real Montatura di Napoli, la composizione delle armi fu completamente concentrata a Torre Annunziata.

La produzione di fucili terminò definitivamente nel 1901.

Per quasi un secolo e mezzo i valenti artigiani armaioli di Torre avevano rifornito vari eserciti,  in particolare quello borbonico, e furono parte attiva nella storia del Regno delle due Sicilie e dei primi anni dell’Unità d'Italia.

Associazione Culturale Real Fabbrica d'Armi

c/o Spolettificio Esercito Piazza P.Morrone - Torre Annunziata (Napoli) tel.081.8615050/393.5246155  

La Real Fabbrica d’Armi

Sintesi storica

 

 

1761.Nasce la Real Fabbrica d'Armi
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Story english version

Royal Arms Factory 1758

In July  1647 burst in Naples  the famous Masaniello’s insurrection against the rule of the Spanish.

As the Spanish retook the control of Naples, they decided to transfer on periphery, in a more calm and politically less dangerous place, the gunpowder and cannon factory, that then was placed near the ramparts of the city in Porta Nolana.

 

In 1652 the Explosives Factory was installed in Torre Annunziata and was fed with the waters of the “Conte di Sarno” canal, a work that was strongly wanted by Count Muzio Tuttavilla, who became important both for the birth of the pasta making factories -that led Torre to excel in the world- and the discovery of the Pompeii ruins, discovered during the canal workings.

 

In 1758, Carlo of Bourbon, 3rd proclaimed the institution of the Royal Arms Factory in Torre Annunziata in a site next to the Royal Explosives Factory and in the same year was raised a temporary warehouse  where the former wooden machines were assembled. The definitive work was committed to the architect Francesco Sabatini, Vanvitelli’s scholar, and later was finished by the architect Ferdinando Fuga. Vanvitelli himself carefully supervised the works of the Royal Arms Factory, and we have a demonstration of this in a series of letters that the architect himself sent to his brother.

 

 The factory started its activity, directed by the Ten. Col. Luca Ricci, and became in a short time  the most important in the Kingdom. Many years after was funded in Torre also an “Iron Foundry”, placed near the sea on the last leap of the ”Conte di Sarno” canal. On the Royal Arms Factory depended the factories of Lancusi, where were produced flintlocks, and Sparanise, where were produced blades for sabres and bayonets. Other important military factories in collaboration with  the Royal Arms Factory were the factories of Mongiana in Calabria, Poggioreale dependent on Torre, and the Royal Fabrication of Naples.

 

In 1809 production of the factory consisted of 10000 guns e 4000 bayonets.

In 1834 11000 firearms and 3000 knives were  produced.  The quality of local production has been often demonstrated by press and  documents of that time, and the original changes that were made to many French and Belgian weapons gave them a “Neapolitan” style, which technical solutions were really appreciated all over Europe.

 

In 1851 a blast in the Royal Explosives Factory led Ferdinando di Borbone, 2nd  to transfer most part of the production of Explosives Factory in a safer place in Scafati. In 1856, after another blast, Royal Explosives Factory of Torre Annunziata was closed and  so the Royal Arms Factory had the chance of enlarge in the areas that were left empty. In 1862, after the closure of the Royal Fabrication of Naples, the making of weapons was completely concentrated in Torre Annunziata.

The production of guns definitively ended in 1901.

 

For about a century and half  the excellent gunsmiths who came from Torre supplied with guns the armies, particularly the Borbonic one, and took part in the history of the Kingdom of the Two Sicilies and in the former years of the Unity of Italy.

The historical evidence of that activity now is kept in the Armoury situated in the ancient building.

 

The firearms that are kept in are about 70 (among them the valuable guns Vetterli, Martin Rumeno, Doersh-Bauwgarten and Mauser 71), guns, sabres, daggers, bayonets and educationally important panels describing the several stages of making firearms, tools and checking implements.

The Royal Arms Factory of Torre Annunziata, that then was called “Fuse Factory” underwent several transformations in production in the following years. Since 1947 in Torre Annunziata  are produced in addiction to fuses and several fireworks, pineapples SRCM mod.35.

In recent years, a conversion process put in place by the Defence Industries, sees the Fuse factory seat of a modern and efficient mechanical workshop at the service of motor vehicles for the Army activities rewamping (pictured, a Defender 90), repairs and revisions.

The current appellation of the factory is “Military Fuses Factory”.

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